Marzo 2020: l’emergenza coronavirus e lo sforzo collettivo di contenimento del contagio da Covid-19 hanno imposto scelte a livello nazionale che hanno modificato le nostre vite, limitando sensibilmente anche le nostre libertà individuali. L’imperativo multimediale #iorestoacasa ha giustamente richiesto di far cessare le attività anche alle palestre ed alle attività sportive organizzate o di gruppo. L’Aiki Shuren Dojo Trieste è chiuso in attesa di tempi migliori. In questi frangenti, quale dojo-cho, ho ritenuto di offrire ai miei allievi degli spunti di riflessione periodica sui grandi maestri della storia dell’Aikido, in particolare su coloro che non afferiscano al Dentō Iwama Ryu – la scuola cui facciamo riferimento come dojo e come praticanti – ma che abbiano determinato in maniera macroscopica e sensibile l’evolvere ed il caratterizzarsi della disciplina dopo la scomparsa del Fondatore.

Non è mia presunzione voler tracciare biografie o note complete ed esaustive su questi personaggi, i quali meriterebbero ben più di qualche riga per essere ricordati degnamente; l’intento è piuttosto quello di tratteggiare con degli schizzi veloci queste grandi personalità ed il loro ruolo nella nascita dei vari ‘stili’ – mi si passi il termine improprio – dell’Aikido come oggi lo conosciamo. Confido piuttosto nel fatto che l’utilizzo principale di fonti multimediali liberamente disponibili in rete porti i miei lettori a riflettere sulle loro scelte tecniche per giungere, accostandosi alla conoscenza dell’altro da sé, ad una più matura consapevolezza dell’appartenenza e dell’identità della propria scuola.


Nidai Doshu Ueshiba Kisshomaru

Ueshiba Kisshomaru (植芝 吉祥丸) [27 giugno 1921 – 4 gennaio 1999] era il terzo figlio maschio del Fondatore, Ueshiba Morihei e di sua mogie Hatsu. Iniziò a praticare seriamente sotto la guida del padre a circa 16 anni, anche se, naturalmente, aveva respirato l’Aikido sin dalla sia nascita – benché la disciplina praticata dal padre, allora, non avesse ancora assunto tale nome.

Kisshomaru Ueshiba con suo padre Morihei Ueshiba al Ueshiba Juku di Ayabe nel 1925 circa.

Il ruolo di Kisshomaru Sensei nella storia dell’Aikido iniziò ad assumere un ruolo determinante nel 1942 quando il Fondatore, ormai ritiratosi a Iwama, lo nominò responsabile del Kobukan Dojo a Shinjiku, Tokyo: il poco più che ventenne Kisshomaru, studente all’università Waseda, durante la guerra salvò personalmente più volte il dojo dagli incendi conseguenti ai bombardamenti americani e si laureò in Economia e Scienze Politiche nel 1946. A partire dal 1948 egli sovraintese al suo più importante progetto, la creazione e il consolidamento dell’Aikikai so Honbu e, contemporaneamente, alla costruzione del dojo centrale dell’Aikikai nel sito del vecchio Kobukan Dojo.

Il suo maggior merito fu quello di divulgare e far conoscere l’Aikido in Giappone ed all’estero – fu anche capo della sezione Aikido del Kokusai Budoin o Federazione Internazionale delle Arti Marziali su nomina del principe Kaya Tsunenori, oltre ad aver scritto svariati libri divulgativi sull’Aikido poi tradotti in moltissime lingue – e di trasformare l’organizzazione oggi nota abbreviativamente come Aikikai da piccola associazione locale ad una vera struttura internazionale ed intercontinentale che conta iscritti e praticanti in tutti i Paesi del mondo.

Ueshiba Morihei, suo figlio Kisshomaru ed il di lui figlio Moriteru, attuale (Sandai) Doshu

Nel 1969, alla morte del Fondatore, suo padre, secondo il sistema di trasmissione famigliare tradizionale (Iemoto) Kisshomaru Sensei assunse il titolo di (Nidai) Doshu ed assunse definitivamente il ruolo di guida e punto di riferimento per l’Aikikai.

L’ottima operazione di internazionalizzazione ed esportazione dell’Aikido operata dal Nidai Doshu aveva il solo grosso limite di dover rendere appetibile – in particolare per la massa degli occidentali e per la loro mentalità così distante da quella giapponese tradizionale – gli aspetti cosmologici e la filosofia alla base dell’Aikido e la complessa difficoltà di molte delle sue tecniche. Fu così che egli semplificò in modo razionale e sistematico entrambi gli aspetti critici della disciplina: Morihiro Saito Sensei, Iwama-ryu Nidai Soke, ad esempio, insisteva spesso sul fatto che il Doshu avesse cambiato le tecniche del Fondatore e ne portò più volte le prove all’attenzione dei praticanti anche internazionali [vedi]. In un’interessante intervista pubblicata su BAB Japan – in Budoka no Kotae – nel 2006, il Doshu stesso esplica i propri sforzi per adattare l’Aikido al mondo moderno [vedi].

Di seguito propongo due filmati, facilmente reperibili in rete, con due dimostrazioni da parte del Nidai Doshu Kisshomaru Ueshiba, l’uno girato a Parigi nel 1980 e l’altro a Roma nel 1994: dal confronto dei due video, a discapito dello trascorre del tempo e dell’età del Doshu, emergono preponderanti quei tratti dello stile personale di Kisshomaru Sensei che hanno così incisivamente caratterizzato la pratica all’Aikikai.

Parigi, 1980
Roma, 1994

@EnricoNeami