Aikido Maki-no-Ichi, il primo libro di O Sensei, è un articolo pubblicato da Christopher Li in lingua inglese su Aikido Sangenkai – Pacific Rim International Power Study Group – www.aikidosangenkai.org, Honolulu, Hawaii, ed è consultabile direttamente in originale all’indirizzo www.aikidosangenkai.org/blog/aikido-maki-no-ichi-osensei-first-book; quella che segue è una traduzione in lingua italiana a cura di Enrico Neami.

cropped-sangenkai-logo.jpg

aikido-maki-no-ichi-front
La copertina di “Aikido Maki-no-ichi” (1954) e la prima pagina delle spiegazioni tecniche. Questa pagina è identica alla prima pagina di “Budo Renshu” (1933)

Il manuale d’allenamento Budo Renshu (pubblicato in inglese col nome di Budo Training in Aikido) veniva inizialmente consegnato agli allievi del Fondatore dell’Aikido Morihei Ueshiba come una sorta di autorizzazione all’insegnamento. Era stato illustrato a mano da Takako Kunigoshi,  un’allieva di Morihei Ueshiba al Kobukan Dojo che aveva iniziato a praticare poco dopo essersi diplomata all’Accademia Giapponese di Belle Arti. Di ciò si era trattato anche nell’articolo Three Doka and the Aiki O-kami.

daiwa-goshinjutsu-isamu-takeshita
Dimostrazione di difesa personale femminile. Fujiko Suzuki, fondatrice del Daiwa Goshinjutsu è a sinistra. L’ammiraglio Isamu Takeshita, allievo di Sokaku Takeda e di Morihei Ueshiba è a destra. Il libro “Daiwa Goshinjutsu” venne pubblicato nel 1937 e fu illustrato da Takako Kunigoshi.

Nel 1938 Morihei Ueshiba pubblicò privatamente un altro libro, un manuale tecnico chiamato Budo, per il principe Tsunenori Kaya, che all’epoca era uno dei suoi allievi. Questo manuale venne riscoperto per puro caso da Stanley Pranin, curatore di Aikido Journal, in occasione di un’intervista con Zenzaburo Akazawa.

Una traduzione libera di Budo è stata pubblicata in inglese da John Stevens con il titolo di  Budo: Teachings of the Founder of Aikido, [pubblicato anche in italiano col titolo di Budo – Gli insegnamenti del Fondatore dell’Aikido; N.d.T.]. È stato pubblicato anche un commentario di Morihiro Saito dal titolo Budo: Commentary on the 1938 Training Manual of Morihei Ueshiba [Il volume è stato pubblicato anche in italiano, come edizione speciale Budo, n°6 della serie Takemusu Aikido; N.d.T.]. Sfortunatamente Budo non è mai stato pubblicato in giapponese (con l’eccezione del commentario di Morihiro Saito che contiene brani sia in inglese che in giapponese).

Ho trattato parti di questo libro in precedenza, in articoli come Morihei Ueshiba, Budo and Kamae, e le successive parti due e tre.

Nel 1954 un libro dal titolo di Aikido Maki-no-ichi venne pubblicato privatamente dall’Aikikai Foundation; questo volume venne menzionato dal 10 dan di Aikido Michio Hikitsuchi nel corso di una sua intervista.

Lo stile della nostra pratica corrente è differente da quello di quando lei iniziò a praticare?

Si, i waza erano fatti in maniera differente. Vede, l’altro giorno ho tirato fuori un libro, Maki-no-Uchi. Quello era il primo libro di O Sensei. Noi praticavamo secondo le indicazioni descritte in Maki-no-Uchi.

O Sensei aveva distribuito il libro?

No, per averlo era necessario il permesso di O Sensei. Per quanto riguarda me, ciò accadde quando raggiunsi quello che oggi si chiamerebbe shodan.

Era una sorta di libro segreto, che non veniva mai mostrato in giro a nessuno?

Beh, non so se lo definirei “segreto”. In fin dei conti era un libro e ci sono certamente delle persone che possono imparare solamente dalla lettura di un manuale. Ma sarebbe stato davvero molto difficile comprendere di cosa trattasse il libro per praticamente chiunque tranne che per i praticanti di aikido. Chi non era almeno shodan, non avrebbe saputo che farsene. Non era certo possibile dire a qualcuno: “prova a fare come sta scritto nel libro”. L’aikido è qualcosa che diventa parte di te, passando attraverso l’allenamento spirituale (shugyo) della pratica fisica (keiko).

Ora, non è necessario essere troppo arguti per comprendere che Maki-no-ichi non era il primo libro scritto da Morihei Ueshiba, essendo stato preceduto almeno da Budo RenshuBudo, ma è il primo libro del Fondatore che contenga la parola Aikido nel titolo, e venne pubblicato dopo la fine della seconda guerra mondiale e dopo l’adozione formale del nome Aikido per l’arte di Morihei Ueshiba.

Quindi, di che cosa si tratta? Questo libro venne pubblicato e distribuito privatamente nel 1954 dall’Aikikai in formato ciclostile rilegato, revisionato da Koetsu Ueshiba (nome di battesimo del Secondo Doshu Kisshomaru Ueshiba).

aikido-maki-no-ichi-back
L’ultima di copertina di “Aikdo Maki-no-ichi”. A sx: la firma di Koetsu Ueshiba, datata 8 Aprile del 31° anno Showa (1956), A dx: pubblicato il 1 Aprile del 29° anno Showa (1954) dall’Aikikai Foundation, autore Koetsu Ueshiba, Wakamatsu-cho, Shinjiku-ju, Tokio.

Il materiale risulterà familiare a chi conosce già le pubblicazioni prebelliche di Morihei Ueshiba. Il testo è sostanzialmente una combinazione di quelli di Budo RenshuBudo (ripuliti dalla maggior parte dei lemmi imperiali prebellici) con la maggior parte del libro – che in totale assomma a 150 pagine – consistente nelle illustrazioni fatte a mano delle tecniche di Budo Renshu.

Perché tutto ciò è importante, oltre alla pura curiosità? Bene, questo lavoro è significativo poiché mostra come ciò che Morihei Ueshiba insegnava nel 1954 era esattamente lo stesso che veniva insegnato nel 1933. E che cinque anni dopo quando a Iwama disse a Morihiro Saito di aver “completato l’aikido”… stava ancora distribuendo lo stesso materiale, con le stesse spiegazioni e le stesse tecniche che aveva insegnato ai suoi allievi nel 1933, quando erano tutti risoluti allievi del Daito-ryu Aiki-jujutsu.

atemi-budo-renshu-aikido-maki-no-ichi
Atemi. “Budo Renshu” (1933) a sinistra / “Aikido Maki-no-ichi” (1954) a destra.

In altre parole, l’idea di un cambio radicale nelle tecniche fondamentali dell’aikido che si crede comunemente avvenuta nel dopoguerra… in realtà non accadde mai.

Ciò conferma quanto asserito da Yasuo Kobayashi in merito alla pratica nei primi anni Cinquanta all’Aikikai Hombu Dojo di Tokyo:

Moderatore: Erano stati pubblicati due libri prima della guerra, BudoBudo Renshu: si praticavano solo quelle tecniche?

Kobayashi: Sì, esatto. Naturalmente non praticavamo il bastone (jo) e la spada (ken).

Si discute su quest’argomento in The Ueshiba Legacy, by Mark Murray, che può essere piacevole leggere se si è interessati a questi temi.

Tutto ciò naturalmente non sarà un’assoluta novità per tutti: Morihiro Saito era solito avere con sé, quando insegnava, una copia del manuale tecnico Budo del 1938 per poter mostrare alla gente che ciò che O Sensei gli aveva insegnato a Iwama dopo la guerra era del tutto simile a quanto presentato nel libro pubblicato nel periodo prebellico, e che non era necessariamente ciò che veniva insegnato in molti altri posti.

kamae-budo-1938-1
Il Fondatore dell’Aikido Morihei Ueshiba dimostra il Kamae in “Budo” (1938). “Nel lavoro dei piedi ci sono sei direzioni verso l’esterno e sei direzioni verso l’interno, così come una spirale che volge all’esterno ed una che volge all’interno; ciò si acquisisce con la pratica” (Da Morihei Ueshiba, Budo e Kamae).
aikido-maki-no-ichi-six-directions
Le stesse indicazioni compaiono nella sezione “Kamae” di “Aikido Maki-no-ichi” (1954).

La vera novità è, invece, che per la prima volta si dimostra con questo lavoro del 1954 che ciò che il Fondatore insegnava e distribuiva dopo la guerra negli anni Cinquanta era esattamente lo stesso materiale che insegnava e distribuiva prima della guerra. Cioè che mentre alcune cose erano ovviamente cambiate, non c’era stato alcun cambio sostanziale nel nucleo della tecnica, o alcuna sorta di invenzione di una nuova tecnica marziale.

C’è anche questo studio veramente molto interessante di John Driscoll, originariamente pubblicato su Aiki Web, secondo il quale la correlazione quasi perfetta tra le tecniche insegnate da Morihei Ueshiba ed i rotoli Hiden Mokuroku del Daito Ryu dimostra la continuità tecnica tra le due arti.

Questa buona comparazione visiva delle tecniche prebelliche e postbelliche di Morihei Ueshiba illustra molto bene il punto:

Quindi, come è venuto alla luce Aikido Maki-no-ichi e come è finito su internet?

L’anno scorso stavo parlando con Scott Burke, che vive a Fukuoka ma che spesso viene alle Hawaii per il seminario con Dan Harden.

dan-harden-scott-burke-2013
Scott Burke, a sinistra, alle Hawaii nel dicembre 2013. Aiki-age al seminario del Sangenkai con Dan Harden.

Venimmo a parlare di come lo spulciare nelle vecchie biblioteche mi avesse portato a quella che io credo essere la più vecchia intervista registrata con O Sensei Morihei Ueshiba, quella che c’è nell’articolo A Leap of the Spirit – Moritaka (Morihei) Ueshiba in 1932.

Si disse di implementare quel tipo di ricerche (attualmente ciò è più facile per Scott, vivendo egli in Giappone) e Dan Harden incoraggiò entusiasticamente l’idea.

kannagara-no-budo
“Kannagara no Budo – Daito-ryu Aiki Budo Hiden”, di Takuma Hisa – 1942

Dopo essere tornato in Giappone egli iniziò a frequentare le biblioteche delle varie prefetture e delle varie università, e le cose iniziarono a muoversi. Oltre a cose come Kannagara no Budo – Daito-ryu Aiki Budo Hiden, pubblicato da Takuma Hisa nel 1942 (che egli pubblicò sul Daito-ryu come menkyo kaiden dell’arte,  ma che duplica numerose parti di Budo RenshuBudo), egli si trovò tra le mani Aikido Maki-no-ichi.

Ed ora ce l’avete anche voi: di seguito l’edizione completa di 150 pagine scansita in formato PDF. Pubblicata nel 1954 e curata da Koetsu Ueshiba. C’è solamente un’alterazione rispetto all’originale: il nome della persona a cui questa copia era stata dedicata personalmente è stato cancellato per rispetto della privacy.

Godetevelo!