Sabato 10 e domenica 11 febbraio 2024 il versatile comprensorio della polisportiva Alfeo Corassori di via Newton a Modena ha ospitato un evento aikidoistico di alto profilo tecnico e didattico: il koshukai (seminario) di Dentō Iwama Ryu Aikidō (Aikido Tradizionale della Scuola di Iwama) diretto in forma congiunta dagli Shihan dell’Iwama Shin Shin Aiki Shurenkai Volker Hochwald (6° dan) e Stefano Di Carlo (6° dan).

Foto di gruppo al termine del keiko di sabato mattina.

Il seminario è stato organizzato dall’Aikido no Musubi Modena del maestro Roberto Santoro e dallo Yamaguma Dojo Pavullo del maestro Marco Manicardi ed era inserito nel calendario nazionale degli eventi del gruppo Dentō Iwama Ryu in seno al settore Aikido dello CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale), raggruppamento di praticanti che rappresenta la costola italiana della scuola internazionale Iwama Shin Shin Aiki Shurenkai guidata da Saito Hitohira Jukucho.

L’appuntamento ha richiamato numerosi aikidoka – si sono raggiunti picchi di una cinquantina di praticanti contemporaneamente sul tatami – da svariate regioni della penisola (erano presenti rappresentanti di dojo situati in Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Veneto e Sicilia) e dall’estero, con un forte nucleo di tedeschi provenienti dal Baden-Württemberg e dalla Baviera.

Le premesse erano delle migliori, poiché i due insegnanti rappresentano la punta di diamante della nuova generazione di allievi diretti di Saito Hitohira Sensei la quale, annualmente e con costanza, si reca all’hombu dojo (dojo centrale) di Iwama a studiare sotto la guida diretta di Saito Sensei e di Morihiro Nidaime Waka-sensei. Le aspettative sono state mantenute e addirittura superate poiché il livello di perizia tecnica e di contenuti didattici delle 6 sessioni di pratica ha confermato – semmai ce ne fosse bisogno – le capacità di praticanti e di insegnanti dei due maestri, e le loro doti umane e comunicative hanno completato la proposta del seminario confezionando, di fatto, un evento che può essere chiamato ad esemplificare l’eccellenza nel settore.

Volker Hochwald e Stefano Di Carlo vengono infatti ufficialmente indicati dai massimi livelli dell’Iwama Shin Shin Aiki Shurenkai – la scuola internazionale di Aikido Tradizionale di Iwama fondata vent’anni fa da Saito Hitohira subito dopo la propria uscita dall’Aikikai – come alcuni tra gli insegnanti più qualificati e preparati sulla piazza internazionale, ed hanno entrambi alle spalle, oltre agli svariati anni di studio in Giappone, un grosso bagaglio di esperienza di insegnamento e conduzione di seminari di livello nazionale ed internazionale.

L’originale soluzione a due nella guida di un seminario internazionale era stata recentemente collaudata con successo in un evento similare svoltosi a Parigi lo scorso novembre, ospite del locale Tenchi Dojo.

I due maestri si sono infatti alternati nella guida delle sessioni di pratica, sviluppando nel complesso un programma variegato, stimolante, approfondito e coerente nella sua omogeneità: per la pratica con le armi sono stati studiati i suburi di ken (la spada) ed il 5° kumitachi e, poi, alcuni suburi di jo (il bastone dell’Aikido) ed i kumijo 1, 2, 3, 6, 7; per le sessioni dedicate al taijutsu – ovvero la pratica a mani nude – il programma si è focalizzato sullo studio di iriminage e ryotedori kokyunage; l’ultima sessione si è concentrata sullo studio di alcuni tachi dori (tecniche di difesa da attacco armato di katana) fondamentali.

A prescindere dal proprio livello di conoscenza – erano presenti sul tatami praticamente tutti i gradi dai novizi 6 kyu agli esperti 5 dan – ciascun partecipante ha trovato stimoli, spunti e correzioni utili e preziosissime per il proprio percorso di crescita e maturazione tecnica, oltre a svariate indicazioni più o meno esplicite sull’evoluzione concettuale e sull’approccio tecnico che la pratica in Iwama ha subito dai tempi del Fondatore ad oggi.

Molte delle tecniche proposte rientravano tra i fondamentali e, rappresentando la base imprescindibile sulla quale poter costruire i gesti più evoluti, sono state sviscerate ed approfondite in maniera peculiare: più volte sono stati esposti parametri e riferimenti indispensabili a verificare, anche nello studio nei propri dojo, se il percorso di crescita tecnica stia seguendo l’effettiva evoluzione dell’analogo percorso di pratica che si svolge quotidianamente nel centrale Tanrenkan Dojo di Iwama.

Il tutto è stato condito da aneddoti e citazioni di Saito Hitohira Sensei e di Saito Morihiro Nidaime Waka Sensei le quali, unitamente agli aspetti caratteriali caratteristici e complementari dei due docenti, hanno reso le lezioni, pur molto impegnative dal punto di vista fisico, piacevoli ed interessanti.

Nonostante la maggior parte degli insegnamenti siano stati dedicati a consolidare o correggere la pratica dei movimenti di base, sono comunque traspirati dalle pieghe delle lezioni anche taluni riferimenti a questioni molto più sottili come quelle legate al riai (il principio per il quale nell’Aikido il corpo si muove nello stesso modo con e senza armi), al kokyu (il potere respiratorio) e alla filosofia degli attacchi tsuki con il jo nelle sequenze gedan-chudan o, ancora, alla flessibilità tecnica nel processo di apprendimento, alla percezione non visiva del corpo del partner durante l’esecuzione di un gesto tecnico o, ancora, alle modalità di esecuzione dei bukidori (difesa da attacchi armati) in merito sia alle intenzioni e alla sincerità dell’attaccante che, al contempo, alla distanza ed agli spostamenti del corpo da parte del difensore.

A tutto ciò si sono aggiunti dei piacevoli momenti meno curricolari – come l’approfondimento sui movimenti di mobilitazione delle articolazioni a tutti i livelli corporei proposto da Volcher Hochwald, il quale è anche istruttore certificato di fitness, in abbinamento ai principi della “respirazione quadrata” – e altrettanto piacevoli momenti conviviali durante il party del sabato sera presso uno delle migliori aziende agrituristiche del modenese.

L’energia intensa e positiva respirata durante il koshukai ed il tenore e l’intensità della pratica hanno lasciato estremamente soddisfatti tutti coloro che hanno voluto intervenire, così come gli organizzatori ed i due insegnanti, lasciando ben sperare che un nuovo appuntamento congiunto con i due Shihan possa essere ricalendarizzato in Italia in tempi brevi.

@EnricoNeami