L’articolo originale in lingua inglese Reminiscing on a seminar with Waka Sensei è liberamente consultabile su www.everydaysamurai.life; quella che segue ne è una versione in lingua italiana a cura di Enrico Neami.

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Quando si apre la porta di una stanza buia, non si attende nemmeno un attimo prima che la luce entri. Questo è il tempismo adeguato per le tecniche di aikido.

Questa è stata l’indicazione di Yasuhiro Saito, il giovane maestro o Waka Sensei dell’Iwama Shin Shin Aiki Shurenkai nonché figlio di Saito Hitohira Juku-cho in occasione di un seminario diretto a Korntal-Munchingen, hinterland di Stoccarda, Germania, il 23 e 24 settembre 2017.

Presentando le tecniche con le proprie caratteristiche velocità e precisione, Waka Sensei ha guidato le lezioni di kumi-tachi, taijutsu e kumi-jo ponendo particolare enfasi sull’importanza sia di un’adeguata postura, o kamae, che dell’allineamento del corpo.

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Allineamento del corpo in una variazione del terzo kumitachi.

 

Riflettendo sulla mia esperienza al seminario, sono rimasto colpito dalla grande profondità dell’insegnamento che Waka Sensei ha impartito a più di settanta persone provenienti da oltre dieci Paesi, tra i quali: Germania, Portogallo, Svizzera, Slovacchia, Austria, Italia, Francia, Svezia e Stati Uniti.

La sua raccomandazione di muoversi come la luce che si riversa in una stanza buia richiama O Sensei quando si riferiva al muoversi “con la velocità degli dei”. Per il fondatore un simile movimento era strettamente connesso all’idea della “vera vittoria” che si trova nella sua citata frase: Masakatsu Agatsu, Katsuhayabi.

Ciò  mi ricorda anche della dissertazione del monaco Zen Takuan Soho in La Mente senza Catene, a proposito della scintilla che scaturisce immediatamente quando si colpisce una pietra focaia. Nessuna esitazione. Nessun intervallo. Nessun distacco tra mente, corpo o tecnica.

Questo tipo di azione unificata ed istantanea è possibile solamente quando i principi sono così radicati che il sistema mente-corpo è profondamente programmato a reagire agli stimoli con la risposta più appropriata.

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Ken no suburi.

Questo livello di precisione può derivare solamente da un processo di perfezionamento che si chiama suburi.

Waka Sensei ha mostrato forma e movimenti che chiunque sia interessato all’Aikido dello stile di Iwama dovrebbe sforzarsi di riprodurre ed impersonificare nei propri suburi e kata. Ad esempio, invece che portare uno jodan-tsuki in generale alla parte alta del corpo o alla faccia di un avversario, Waka Sensei ha raccontato come si sia allenato a mirare ad uno specifico punto, quale un occhio o il naso di uke. Ha riportato di come egli si sia allenato per molte ore nella pratica senza partner, scegliendo un piccolo punto su di un albero o di un muro e mirando ad esso.

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Jodan-tsuki di precisione al movimento 22 del 31 no kumijo.

Mi è tornata alla mente una frase diffusa tra i tiratori scelti: mira bene, sbaglia poco. La concentrazione deve essere precisa per creare l’effetto desiderato.

Chiaramente Waka Sensei punta ad elevare lo standard dell’Iwama-ryu Aikido e raccomanda a ciascuno di puntare all’eccellenza nei movimenti di base. Nonostante la sua considerevole forza fisica, egli ha posto estrema attenzione alla necessità di un idoneo assetto scheletrico prima di ogni tentativo di esercitare la forza. Quando c’è il corretto allineamento, la forza fisica è sostanzialmente non necessaria e, invece, nessun utilizzo di forza muscolare può compensare una forma scorretta.

Per esempio, in morote-dori kokyu ho, Waka Sensei ha spiegato come il piegare le ginocchia per far scendere le anche faciliti il far scendere anche il gomito del braccio che viene preso, il tutto senza l’utilizzo di alcuna forza fisica. Ciò genera l’inizio dello sbilanciamento di uke e consente la rotazione delle anche con un corrispondente kokyu attraverso la punta delle dita per mantenere parallelo dinnanzi al proprio tronco il braccio che era stato preso.

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Allineare l’avambraccio parallelo al tronco da una presa morotedori.

Una volta allineato in questa maniera, nage è libero di assumere un nuovo hanmi che guardi nella stessa direzione di uke, completando il kuzushi. Da qui, Waka Sensei ha esposto l’indicazione fondamentale su come completare la proiezione: bisogna proiettare dietro se stessi e non spingere indietro uke (verso le sue spalle).

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Ruotare in hanmi per sbilanciare l’avversario in avanti utilizzando la forza del ki.

Questa sottile distinzione fa la differenza tra un morbido successo ed un frustrante tira e molla. Proiettando dietro se stessi, si completa la sequenza logica dello sbilanciamento dell’uke tramite una proiezione a spirale sempre discendente. Tentare di proiettare verso indietro uke in realtà aiuta il partner a rimettersi in piedi in una posizione stabile dove gli sia più facile resistere.

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Proiezione dietro se stessi con kokyunage da una presa ushiro ryokatadori.

Una cosa che ogni aikidoka dovrebbe evitare di fare è quella di creare ostacoli alla sua propria riuscita.

Questa raccomandazione pratica è così semplice che persino un bambino può comprenderla, e Waka Sensei ha dedicato particolare energia in una lezione speciale dedicata a condividere questo insegnamento proprio con i giovani iscritti al Korntal Shibu Dojo. Con pazienza e cortese attenzione, Waka Sensei ha guidato i bambini attraverso l’apprendimento delle tecniche di base in un modo che li ha lasciati pieni di gioia. Quelli di loro che erano in grado di ricevere le sue tecniche hanno apprezzato l’eccitante esperienza!

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Morote-dori kokyu ho alla lezione coi bambini.

Vedere un simile entusiasmo per l’Aikido da parte dei bambini è stato importante per Waka Sensei. In un successivo colloquio privato, egli ha espresso la convinzione dell’importanza di coltivare il futuro dell’Aikido. Persino in Giappone molti giovani vengono attratti da sport ed attività ricreative più popolari. Coloro i quali decidono di votare se stessi ad una vita nel Budo diventano sempre più rari.

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Suwari waza kokyuho con una partecipante alla lezione dei bambini.

A questo proposito anche l’esempio di Waka Sensei è rimarchevole. Molti giovani adulti in Giappone abbandonano le campagne in cerca dei vantaggi della vita nelle grandi città. Mandare invece avanti un ristorante, mettere su famiglia, prestare attività di volontariato nei pompieri locali e praticare quotidianamente l’Aikido nel Giappone rurale è a dir poco arduo. Nonostante avesse avuto un così alto potenziale e molte opportunità in quanto uomo giovane, carino e forte, egli ha scelto di dedicare la propria vita agli ideali di O Sensei e di suo padre: vita di campagna e Budo.

Per approfondire la propria comprensione ed ampliare le proprie esperienze, egli ha studiato Tenshinshoden Katori Shinto Ryu, la più antica tradizione del bujutsu giapponese ancora esistente, ottenendo un certificato Mokuroku. L’autenticità ed il pragmatismo del suo curriculum samurai nelle arti da combattimento indubitabilmente mostra il suo approccio all’Aikido. Come ha detto suo padre, Juku-cho Saito Hitohira: bisogna comprendere come tagli davvero una spada per dare consistenza reale alle nostre tecniche.

Chiunque abbia visto Waka Sensei dimostrare le sue velocissime tecniche di tojutsu con una spada a lama vera può testimoniare la sua conoscenza e comprensione di come tagli una lama.

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Waka Sensei mentre proietta Volker Hochwald con un kokyunage da presa katatedori.

A parte il fatto di essere cresciuto nell’Aikido sotto la diretta guida di suo nonno (Saito Morihiro Shihan) e di suo padre, gli studi estensivi di Waka Sensei lo hanno forgiato in maniera unica con una profonda comprensione della natura del Budo.

I fortunati che possono recarsi a Iwama per allenarsi al Tanrenkan Dojo comprendono la potenza dei keiko che si svolgono lì. Si possono sperimentare enormi progressi nel proprio Aikido assistendo alle lezioni di Saito Sensei ed assaporando l’atmosfera del suo Juku. Un ulteriore beneficio dell’allenamento a Iwama è quello di poter godere delle attenzioni aggiuntive di Waka Sensei e della sua disponibilità a spiegare i dettagli dopo il termine delle lezioni.

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Shin Shin Iwama Aiki Juku Tanrenkan Dojo.

Chi ha partecipato al seminario con Yasuhiro Saito, Waka Sensei, a Stoccarda ha certamente colto l’idea di ciò che rende l’Iwama-ryu Aikido così attraente per gli allievi di tutto il mondo.

Per chi sia interessato ad imparare di più sull’autentico e pratico Iwama-ryu Aikido: iwamashinshinaikido.com

[Alcune delle foto pubblicate in questo articolo sono state fornite da Thomas Podzelny sensei. Visitate il suo sito: www.ki-shin-tai.de]

EveryDaySamurai, 10 maggio 2018.

@EnricoNeami