logoblogseido-300x80L’articolo originale Meiji Shrine Kobudo Embu Taikai è stato pubblicato in lingua inglese su Seido Blog, dove è liberamente consultabile; quella che segue ne è una versione in lingua italiana a cura di Enrico Neami.


Meiji Jingu Kobudo Embu Taikai

La celebrazione del compleanno dell’Imperatore Meiji

Ogni anno, in memoria dell’Imperatore Meiji, ha luogo una delle più grandi dimostrazioni di arti marziali del Giappone: la Meiji Jingu Kobudo Embu Taikai, che è fortemente supportata dallo Shiseikan, una sala di pratica per il Budo Giapponese che ospita Kyudo, Judo, Kendo, Aikido e Kenjutsu.

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Hojutsu – tiro con l’archibugio tradizionale giapponese.

Giornata della Cultura e luogo dell’evento

Il Santuario Meiji di Tokyo è circondato da un bosco di 70 ettari che conta più di centoventimila alberi donati e provenienti da ogni parte del Giappone. Direttamente collegato ad uno dei parchi più grandi di Tokyo, lo Yoyogi Koen, è una delle aree verdi più grandi e più belle del centro della capitale. Il Meiji Jungu è noto non solamente per l’imponente tempio in sé, ma anche per il suo meraviglioso giardino di iris che attira al parco Yoyogi persone di tutte le età per picnic nei fine settimana, passeggiate e incontri di ogni tipo.

Il Santuario Meiji venne costruito in onore all’Imperatore Meiji ed alla moglie, l’Imperatrice Shoken, nel 1920. In Giappone i templi sono divisi in due categorie, i templi standard chiamati Jinja ed i Jingu, quelli cioè più grandi che, solitamente, sono proprietà dello Stato. Assieme al famosissimo Ise Jingu di Ise, appunto, il Meiji Jingu è uno dei due più grandi luoghi di preghiera del Giappone e sicuramente il più visitato dai turisti giapponesi e stranieri. Il piano del parco venne disegnato dall’Imperatore in persona prima della morte ed era stato allora concepito per ospitare al centro dell’area un museo. La struttura museale esiste tutt’ora ed ospita per lo più oggetti antichi che appartennero all’Imperatore ed a sua moglie. Dal 1924 al 1942 l’area ospitò i Giochi del Meiji Jingu, il maggior evento sportivo del Giappone prebellico. Il Santuario venne devastato dai bombardamenti del 1945 e comunque ricostruito nel 1958.

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Meiji Jingu – il giorno dell’evento.

Il Shiseikan Dojo venne costruito agli inizi degli anni ’70 in una parte periferica del parco del Santuario. Immerso negli alberi, si può dire sia il dojo più conosciuto di Tokyo, non solo per il luogo magnifico in cui sorge ma anche per i famosi Sensei che vi insegnano, come Inaba Sensei del Kashima Shin Ryu, tanto per nominarne uno. Adiacente al Shiseikan Dojo sorge uno dei Kyudojo (dojo per il tiro con l’arco tradizionale) più belli di tutto il Giappone, dove hanno luogo parecchie gare nel corso di tutto l’anno.

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L’ingresso del Kyudojo.

In Giappone il 3 novembre è una festività nazionale che viene chiamata Bunka no Hi (文化の日), o Giornata della Cultura. Questa ricorrenza è dedicata alla memoria del compleanno dell’Imperatore Meiji e viene celebrata ogni anno dal 1948.

In occasione delle cerimonie tradizionali, specialmente quelle religiose, in Giappone sono d’uso le dimostrazioni delle arti antiche, comprese le arti marziali. Il Kagamibiraki – una cerimonia di saluto all’anno nuovo tenuta ad esempio al Tempio Yasukuni – similmente ad altri eventi che includono tali dimostrazioni, sono spesso legati ad eventi religiosi ed hanno luogo in spazi adiacenti ai templi Shinto. Lo si può facilmente rilevare cercando i filmati delle dimostrazioni di arti marziali su YouTube.

La dimostrazione di Kobudo viene organizzata dalla Nihon Kobudo Shinkokai (Associazione Giapponese per la Diffusione del Kobudo). La Kobudo Shinkokai è una delle due principali organizzazioni che raccolgono le antiche Koryu; l’altra è la Nihon Kobudo Kyokai del Nippon Budokan.  La dimostrazione del Meiji Jingu Kobudo è il principale evento della Kobudo Shinkokai.

Essendo parte di una cerimonia religiosa viene seguito uno specifico protocollo cerimoniale Shinto e ciascun partecipante viene invitato ad una cerimonia di purificazione ed al sorbire un sorso di Sake (Nihonshu). Sfortunatamente la cerimonia è aperta esclusivamente ai partecipanti e noi non abbiamo potuto assitervi.

L’Imperatore Meiji

L’Imperatore Meiji (1867-1912) viene anche chiamato Meiji il Grande ed è uno degli imperatori più illustri della storia del Giappone. Restaurato al trono durante la rivoluzione Meiji, un periodo di radicali cambiamenti, l’Imperatore fu l’architetto del Giappone moderno ed ha giocato uno dei ruoli chiave nell’evoluzione delle arti marziali Samurai verso il moderno Budo. Riassumendo con poche frasi una storia molto complessa, alla fine del 19° secolo il Giappone non ha contatti con i Paesi stranieri. Dopo il più lungo periodo di isolamento della propria storia, il Giappone si scontra con l’arrivo delle Navi Nere del Commodoro Perry e scopre di essere tecnologicamente molto arretrato rispetto all’Occidente. Purtroppo all’epoca la classe guerriera che governa il Giappone del tempo è divisa in due fazioni, una favorevole ed una contraria all’apertura del Giappone. Il partito della chiusura sfrutta la linea imperiale come pretesto per restaurare il Giappone tradizionale: si giunge allo scontro diretto in cui prima questa fazione vince, poi perde, infine vince ancora. A quel punto, però, la maggioranza dei sostenitori dell’Imperatore è in favore all’apertura del Paese.

Dopo la morte dell’Imperatore Komei, gli succede al trono all’età di 15 anni l’Imperatore Meiji che si trova a dover governare un Giappone che si apre al mondo per la prima volta. In pochi decenni il Giappone evolve verso una società moderna e l’Imperatore Meiji gioca un ruolo di guida e di riforma della Nazione, il che, unito al fatto che egli fu l’ultimo imperatore non coinvolto con il nazionalismo che portò alla seconda guerra mondiale, fa di lui un personaggio ancor’oggi amato e riverito.

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L’Imperatore Meiji.

Grazie a meravigliosi Maestri, e principalmente al fondatore dello Judo Jigoro Kano, le arti marziali passarono attraverso un simile processo di rinnovamento e quelle tecniche di combattimento divennero strumenti educativi. Per saperne di più su quel periodo e come avvenne la transizione al Budo, è possibile vedere l’intervista con Alexander Bennett che abbiamo pubblicato qualche mese fa: presenta l’evoluzione del Budo nel corso del 20° secolo.

Nonostante l’Imperatore Meiji sia in qualche modo responsabile della scomparsa della classe dei guerrieri, egli alla fine del suo regno aveva aiutato a promuovere le nuove forme delle loro arti ed è quindi naturale che i praticanti di arti marziali gli rendano onore con queste dimostrazioni annuali al santuario Meiji Jingu.

Kobudo – Le Scuole Tradizionali

Tornando all’evento: in questa giornata ogni scuola tradizionale d’eccellenza di arti marziali del Giappone partecipa e manda i suoi insegnanti ed allievi migliori per dimostrare le proprie abilità e per competere in questo l’una con l’altra. Una cosa da vedere persino prima che la giornata abbia inizio è lo Yabusame, il tiro con l’arco a cavallo, i cui praticanti si scaldavano già nelle prime ore della mattina. Sfortunatamente tutte le scuole di Kobudo hanno le loro dimostrazioni allo stesso momento ed abbiamo deciso di concentrarci su alcune: speriamo di potervi proporre dei video di Yabusame il prossimo anno.

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Esercizi preparatori prima dell’inizio.

Il primo Embu (dimostrazione) inizia alle 10 di mattina, dopo una breve cerimonia con gli strumenti a conchiglia. Ci sono 60 scuole che dimostrano in due spazi, ciascuna con circa 10 minuti a disposizione, che è un lasso di tempo piuttosto grande in confronto a quanto accade in altri eventi simili. Il tutto termina circa alle 4 del pomeriggio con lo Hojutsu, il tiro tradizionale coll’archibugio.

Alcune scuole come il Katori Shinto Ryu o il Yagyu Shinkage Ryu sono rappresentate da più di un gruppo ed è piacevole constatare come, al di là delle loro differenze, le organizzazioni del Kobudo riescano ad incontrarsi per eventi di questa importanza.

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Yagyu Shingan Ryu.

Stavolta abbiamo deciso di filmare (quasi) tutte le 60 scuole presenti con due telecamere, una per ciascuno spazio di pratica, una Panasonic GH4 ed una Panasonic GH5 a risoluzione 4K, per poi rimontare il tutto e pubblicarlo in full HD su YouTube. Abbiamo lavorato molto sul filmato, rallentandone alcune parti per mostrare con quale precisione siano state eseguite le tecniche e con quale passione fossero presentate le dimostrazioni. (Sfortunatamente solo la GH5 poteva filmare a 4k a 60 fps e quindi solo la metà delle dimostrazioni ha questo effetto slow motion).

YouTube playlist: Menji Jingu Kobudo Embu Taikai 2017

Dalle armature all’hakama

È stato opportuno giungere sul posto molto presto, per potersi assicurare un buon posto. È raro, persino in Giappone, avere tutte quelle scuole che dimostrano parte dei loro curricula e, di più, è ancora più raro avere l’occasione di poter osservare e raffrontare direttamente le diverse tecniche delle varie scuole. Alcuni dei maestri delle generazioni più vecchie hanno decenni e decenni di esperienza ma è bello vedere che le nuove generazioni stanno crescendo lentamente ma saldamente, assicurando così la continuità della tradizione.

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Katori Shinto Ryu.

Ma non solo la tecnica marziale è stata interessante. È stato notevole osservare i differenti indumenti: svariati tipi di hakama e dogi, come noi tutti sappiamo dalla nostra stessa pratica, ma alcune scuole tradizionali di spada hanno sfoggiato anche le affascinanti e maestose armature Samurai che venivano indossate sino alla fine del periodo Edo (1603-1868). Naturalmente si tratta di copie realizzate sulla base dei vecchi Yoroi, ma erano molto simili a ciò che veniva indossato un tempo. È interessante immaginare quanto rapidi e precisi erano concepiti essere i movimenti o quanto forti dovevano essere i tagli e sofisticate le tecniche per perforare le corazze o colpire nei punti di giunzione. Vedere il tutto nel giusto contesto aiuta a comprendere il perché delle scelte tecniche e stilistiche di certe scuole, come lo Yagyu Shingan Ryu o l’Owarikan Ryu, entrambe concentrate a porre l’attenzione sulle tecniche fattibili indossando un’armatura del passato.

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Yagyu Shingan Ryu.

La fine col botto

Come sarebbe potuto terminare questo grandissimo pomeriggio se non con una dimostrazione di Hojutsu Morishige Ryu, una delle ultime scuole di tiro tradizionale giapponese con l’archibugio? L’Hojutsu è generalmente sempre l’arte dimostrata per ultima. Ciò avviene per motivi meramente pratici: gli spettatori devono liberare l’area della dimostrazione per motivi di sicurezza e la cerimonia Yabasume deve essere terminata ed i cavalli fatti defluire per evitare reazioni irrazionali improvvise da parte degli animali. Ben al di là di un semplice esercizio di tiro, questa è un’arte molto complicata che prende in esame uno svariato numero di parametri: tirare da o a un castello, da una riva all’altra di un fiume, tecniche diversive, tiri in rapida sequenza… le tecniche principali sono state spiegate in dettaglio nel corso della dimostrazione (ne proveremo a dare spiegazione nel video che pubblicheremo presto). L’Hojutsu è molto differente dalle Koryu che oggi conosciamo e viene vista dagli spettatori più come una sorta di spettacolo che non come un’arte marziale ma, invece, essa è un’arte raffinata tanto quanto le altre scuole tradizionali e, per certi aspetti, strettamente legata alla storia bellica del Giappone sino alla fine del 19° secolo.

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Hojutsu l’ultima dimostrazione della giornata.

@EnricoNeami