MUST READ: Fosco Maraini, Mondadori Electa, (Tokyo-Londra-New York) Milano, (1971) 2006-2014, ISBN 978-88-918-0108-1
Quando Giappone. Mandala, uno dei più bei libri di Fosco Maraini – ma quale non lo è? – uscì nel 1971 sembrò essere una profonda e al tempo stesso elegante forma di risposta alle contraddizioni che si agitavano nel Paese in un’epoca di vaste trasformazioni. Era un tempo in cui l’eterno conflitto tra rinnovamento e tradizione sembrava essere giunto a un punto di rottura definitivo. A questa situazione di alta pressione sociale si erano assommati il movimento del sessantotto e il suicidio, come forma di denuncia contro l’americanizzazione del Paese, dello scrittore Yukio Mishima, che si era tolto la vita da pochi mesi, il 25 novembre 1970, con uno spettacolare e pubblico seppuku. Con questo libro Maraini sembrò rispondere a quella situazione sociale con riflessioni, scritte e visive, di una coerenza ed eleganza pari alla forza dirompente della contingenza storica a cui si riferiva.

Così Gian Carlo Calza apre il proprio contributo – Fosco Maraini. Ascensioni nell’esocosmo e nell’endocosmo – proposto in chiusura a questo magnifico volume. Pubblicato in lingua inglese nel 1971 ed inedito in Italia, il lavoro fa da contraltare all’altrettanto fondamentale Ore giapponesi, sempre di Maraini, che venne pubblicato in Italia nel 1951/1956 – conteneva il resoconto delle ricerche effettuate sul campo dal noto etnologo ed orientalista tra il 1937 ed il 1948 – e che raffrontava in maniera impareggiabile il Giappone prebellico a quello immediatamente postbellico, occupato dagli americani, chiamando a confronto lati, aspetti e sfaccettature positive e negative di ciascuno dei due “mondi”.
Completo di un vasto e poliedrico repertorio fotografico originale, il volume traccia un affresco a tutto tondo della società nipponica degli inizi anni ’70, in equilibrio instabile tra modernizzazione ed occidentalizzazione o, ancora e meglio, americanizzazione.
Nel testo di Maraini, profondo, stimolante, piacevole e dotto, trovano spazio considerazioni di vario livello e profondità sul mondo giapponese e, persino, su quella che allora non veniva ancora chiamata globalizzazione ma che, è chiaro, muoveva silenziosa e furtiva, i suoi inarrestabili primi passi.
Spaziando su temi variegati e complessi come la scrittura e la lingua, il paesaggio e l’architettura, la storia e le religioni, l’autore compone un trattato imprescindibile sia per gli amanti dell’oggetto stesso della ricerca – cioè il Giappone – sia per gli appassionati delle scienze antropologiche, i quali potranno godere del caratteristico stile personalistico di Maraini, che rende impareggiabile ed assai piacevole, pur ricca di molteplici spunti polivalenti, la lettura dei suoi lavori.
Fosco Maraini (1912-2004) è etnologo, orientalista, alpinista, saggista, romanziere e fotografo. Risale al 1937 la sua prima spedizione in Tibet, in seguito alla quale decide di dedicarsi agli studi delle culture orientali. Dopo gli anni della guerra trascorsi in Giappone, la sua vita si svolge tra soggiorni di ricerca nelle università di Firenze ed Oxford, e continui viaggi di scoperta e studio in Oriente, durante i quali realizza documentari etnografici e reportage fotografici. Appassionato alpinista, Maraini partecipa negli anni Cinquanta ad alcune spedizioni sulle cime del Karakorum e dell’Hindo Kush. Tra le numerose pubblicazioni vanno ricordati Segreto Tibet (1951), Ore Giapponesi (1956), Paropamiso (1963), Gnòsi delle Fànfole (1966), Incontri con l’Asia (1973), Case, amori, universi (1999).
Il suo archivio di libri e fotografie è ora conservato presso il Gabinetto Vieusseux a Firenze.