L’articolo in lingua inglese First public showing for Tokugawa Shogunate seal di Eiichi Miyashiro è liberamente consultabile sull’edizione internazionale dell’Asahi Shiumbun; quella che segue ne è una versione in lingua italiana a cura di Enrico Neami.

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Il sigillo ufficiale dello Shogunato Tokugawa che è stato ritrovato 150 anni dopo il suo ultimo utilizzo sui documenti ufficiali, tra i quali il Trattato di Amicizia e Commercio con gli Stati Uniti del 1858, verrà messo in mostra per la prima volta.

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L’impronta del sigillo ufficiale dello Shogunato Tokugawa apposto nel 1859 su un documento di ratifica del Trattato di Amicizia e Commercio tra Stati Uniti e Giappone stipulato nel 1858, come è conservato presso l’U.S. National Archives and Records Administration.

Il sigillo d’argento a sbalzo ‘tenkoku‘ sarà esposto al Museo di Storia della Prefettura di Niigata a Nagaoka dal 15 al 30 settembre prossimi.

Il sigillo, che veniva impresso sui documenti a fianco della firma di Tokugawa Iemochi (1846-1866), il 14° shogun dello shogunato Tokugawa, è stato ritrovato in un magazzino della residenza della famiglia Tokugawa a Tokyo.

Noto anche come il ‘Keibun Ibu‘, il sigillo rappresenta l’aspirazione dello shogunato al raggiungimento di una forma politica ideale il cui motto era ‘Bun o Tateito ni Shi Bu o yokoito ni Su‘, ovvero “possa la penna essere la trama e la spada l’ordito”.

“Il sigillo fa trasparire la forte volontà dello shogun Iemochi di assumersi personalmente la responsabilità dei rapporti di politica estera in qualità di capo dello stato del Giappone, poiché lo shogun ordinò espressamente la realizzazione di questo specifico sigillo d’argento al fine di utilizzarlo nella ratifica dei documenti diplomatici esteri” ha detto Iehiro Tokugawa, membro del consiglio esecutivo della Tokugawa Memorial Foundation, presieduta dal direttore Tsunenari Tokugawa.

Il sigillo quadrangolare – con un lato di 9,2 cm e dal peso di 2,7 kg – era stato riposto in una cassapanca oblunga ‘nagamochi‘ che veniva utilizzata per conservare gli accessori.

Questa preziosità che era rimasta celata per più di un secolo e mezzo è tornata alla luce circa 18 mesi fa quando il deposito nel parco della residenza è stato demolito. La cassa namagochi era posta nella parte più interna del magazzino, riportano fonti della fondazione che ora conserva il sigillo.

Il sigillo era stato cesellato da Masuda Koen, un artigiano tenokoku, su ordinazione dello shogunato Tokugawa nel 1857.

Il sigillo venne apposto nel 1859 sui documenti di ratifica del Trattato di Amicizia e Commercio che il Giappone aveva siglato nel 1858 con gli Stati Uniti d’America e, in successione, con l’Inghilterra e con la Francia.

Venne anche utilizzato nel 1867 su un documento di ratifica del Trattato di Amicizia, Commercio e Navigazione tra Giappone e Danimarca, che venne raggiunto nel 1866.

È stato anche confermato che il sigillo venne anche utilizzato da Tokugawa Yoshinobu (1837-1913), il 15° ed ultimo shogun del periodo Edo (1603-1867), oltre che da Iemochi.

@EnricoNeami