Jpeg[Top Level Aikido: Summer Camp 2017 – English translation by Silvia D’Arrigo]

Lo splendido borgo storico di Città di Castello, all’estremo nord della provincia di Perugia, ha ospitato nell’ultima settimana di luglio del 2017 un evento aikidoistico di caratura internazionale: l’edizione 2017 dell’Aikido Summer Camp, svoltosi quest’anno sotto il patrocinio del Comune di Città di Castello, appunto, ed in collaborazione con Novamusica, scuola di Musica, Danza e Aikido.

SummerCamp2017

L’ampio palasport “Andrea Ioan“, principale struttura sportiva della città, ha ospitato un folto gruppo di aikidoka convenuti per l’occasione dall’intera penisola (erano rappresentati i principali dojo italiani della scuola di Aikido Tradizionale di IwamaIwama Shin Shin Aiki Shurenkai [ISSASK] Italia, dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia, da Roma al Piemonte) ed anche dall’estero (hanno preso parte alla settimana di studio praticanti provenienti dal Marocco, dalla Macedonia, dalla Lituania, dalla Germania, dalla Russia e dalla Turchia) per assistere alle lezioni tenute dai massimi esponenti dellAikido Tradizionale di IwamaDentō Iwama Ryu Aikido in Europa: l’italiano Alessandro Tittarelli Shihan ed il portoghese Tristao Da Cunha Shihan, entrambi VIII dan ISSASK, unici praticanti non giapponesi a ricoprire tale grado.

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Alessandro Tittarelli Shihan e Tristao Da Cunha Shihan davanti al kamiza allestito nel Palazzetto “Ioan” di Città di Castello.

Il Summer Camp – che tradizionalmente si articola su una settimana di keiko (sedute d’allenamento) mattutine e serali e che assume, poi, gli orari e la conformazione di un koshukai (seminario intensivo) nelle due giornate di sabato e domenica – è stata un’imperdibile occasione per approfittare della proverbiale perizia e vastissima conoscenza tecnica dei due maestri che, ciascuno in ragione del proprio carattere, esperienza e metodologia d’approccio alla didattica dell’Aikido, hanno trasmesso ai presenti insegnamenti preziosi e determinanti: Alessandro Tittarelli con l’usuale metodo di analisi sistematica delle tecniche a mani nude e con le armi, ha lavorato sui rigorosi dettagli che consentono di evolvere dalla tecnica di base o in forma statica kihon, all’equivalente tecnica in forma dinamica ki no nagare – sviluppando uno dei concetti cardine dell’Aikido di Iwama, kihon – ki no nagare no kubetsu -, mentre Tristao Da Cunha ha posto particolare attenzione ad un vasto repertorio di dettagli tecnici che troppo spesso vengono trascurati nella quotidiana pratica del dojo (come ad esempio la sottovalutata presenza degli atemi all’interno delle tecniche, il ruolo fondamentale dell’attitudine, della concentrazione, del kimochi e dello zanshin sia nelle tecniche armate che disarmate) ed ha curato una speciale sessione di insegnamento – che si è dipanata lungo lo svolgersi dell’intero Summer Camp – sull’etichetta giapponese e le sue complesse sfumature nel Budo, e quindi nell’Aikido che ne è una delle massime espressioni, da osservarsi sia sul tatami che nella vita quotidiana, giungendo persino, ad esempio, a spiegare compiti e ruoli dell’otomo, ovvero la figura dell’attendente del Sensei.

Non tutti i praticanti che si sono alternati sull’ampio e luminoso tatami di Città di Castello hanno potuto presenziare all’intera settimana di lezioni – chi scrive, ad esempio, ha avuto modo di partecipare ai soli keiko del fine settimana – ma tutti i presenti hanno egualmente apprezzato e fatto tesoro dell’altissimo livello tecnico degli insegnamenti e delle straordinarie doti umane dei due maestri che rappresentano, a ben vedere, un vero tesoro per i praticanti occidentali che, per ovvie ragioni, hanno opportunità più limitate di poter viaggiare in Giappone per studiare direttamente come uchideshi ad Iwama, culla e centro dell’Aikido Tradizionale, nel dojo di Saito Hitohira Soke.

Tristao Da Cunha ha avuto anche l’opportunità di presentare agli astanti aneddoti, racconti ed esperienze dirette derivanti dai lunghi anni di vita spesi in Giappone dapprima quale allievo interno del dojo di Morihiro Saito Sensei e, quindi, di Hitohira Saito Sensei, l’attuale caposcuola.

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Una delle foto di gruppo dal Summer Camp 2017.

Nella giornata del sabato si è anche registrata la presenza di ulteriori ospiti di rilievo, come Sonoko Tanaka e Guerrino Spada, che hanno pure preso parte alla piacevole festa serale che si è svolta presso l’Agriturismo San Giovanni, magnifica location immersa nel verde delle morbide colline umbre. Sonoko Tanaka in innumeri occasioni fu indimenticata interprete ai seminari internazionali tenuti in Italia da Morihiro Saito Sensei.

Guerrino Spada e Sonoko Tanaka
Sonoko Tanaka e Guerrino Spada assieme ad Alessandro Tittarelli Shihan e Tristao Da Cunha Shihan.

Tra gli alti gradi presenti a quest’edizione del Summer Camp vanno segnalati Alberto Boglio Shihan (VI dan ISSASK) e Danilo Di Teodoro Jun-Shihan (V dan ISSASK).

FB_IMG_1501583398201Nel corso del Summer Camp hanno avuto luogo alcuni esami per il passaggio di grado dan, brillantemente superati, ed il conferimento formale del grado yondan (IV dan), già in precedenza conseguito, a Daniele Russo, dojo-cho di Città di Castello, nonché co-organizzatore dell’evento.

Dal Friuli Venezia Giulia erano presenti a Città di Castello Mauro Tomé, dojo-cho del Dojo Sacile, ed Enrico Neami, dojo-cho dell’Aiki Shuren Dojo Trieste, oltre a Roberto Santanafessa, Francesco Di Cosmo e Silvia D’Arrigo.

 

Il forte legame che unisce Alessandro Tittarelli e Tristao Da Cunha ha coinvolto colla propria energia tutti i partecipanti che, a prescindere dalla soddisfazione meramente tecnica per gli insegnamenti ricevuti, hanno percepito una spinta positiva che li ha rigenerati nella mente e nello spirito, anche grazie alle numerose occasioni di confronto e condivisione presentatesi durante l’intera settimana.

Il Summer Camp 2017 si è quindi chiuso con un’ottima riuscita piena di soddisfazione sia per gli allievi che per i maestri; nell’occasione è stato anche preannunciato lo speciale koshukai che verrà diretto all’Aiki En di Estremoz (Portogallo) da Saito Hitohira Jukucho nel mese di luglio 2018.

@EnricoNeami