Russian scientists say they’ve discovered a secret Nazi base in the Arctic è un articolo in lingua inglese a firma di Fiona McDonald, pubblicato il 3 novembre 2016 su sciencealert.com. Di seguito la traduzione in lingua italiana a cura di Enrico Neami.

Ulteriori risorse in lingua inglese sono reperibili su 7tales.com e, in lingua italiana, su difesaonline.it.


Scienziati russi annunciano la scoperta di di una base artica segreta dei nazisti.

Scienziati russi annunciano di aver scoperto i resti di una base segreta nazista su una remota isola del Circolo Polare Artico.

Il rinvenimento di più di 500 reperti nazisti sull’isola chiamata Alexandra Land (Zemlja Alexandry, nella Terra di Francesco Giuseppe; N.d.T.) ha portato una squadra di scienziati a ritenere di aver individuato il sito della molto discussa base nota come Schatzgraber, o “Cacciatore di Tesori”, che venne allestita su ordine diretto di Adolf Hitler.

wettertruppeSchatzgraber era una misteriosa stazione metereologica che venne costruita nel 1942 dopo l’invasione della Russia da parte di Hitler.

La sua realizzazione – ed il suo abbandono – sono documentati nel libro tedesco del 1954 Wettertrupp Haudegen, ma non sono mai state trovate prove concrete della sua esistenza, sino ad ora, e si è spesso ritenuto si trattasse di una leggenda metropolitana del tempo di guerra.

Secondo quanto scritto, Schatzgraber fu in servizio a partire dal 1943 ma venne abbandonata l’anno successivo, nel luglio 1944, dopo che il personale lì stanziato era stato costretto a mangiare carne d’orso cruda, peraltro infestata da parassiti nematodi, con conseguente avvelenamento.

I soldati vennero recuperati da un U-boot tedesco ma l’installazione venne abbandonata a se stessa e, sino ad oggi, nessuno è mai riuscito a risalire al punto esatto dove essa venne realizzata o a ricostruire dove fosse localizzata.

Una squadra di ricercatori russi del Parco Nazionale Russo dell’Artico si sono imbattuti in più di 500 residuati su Alexandra Land, una remota isola disabitata nel nord della Russia.

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Alexandra Land geolocalizzata su Google Maps

Tra i manufatti vi sono latte di combustibile vuote, proiettili, resti di bunker, calzature e una serie di documenti cartacei che sembrano essersi ben conservati grazie al clima gelido dell’isola.

Gli oggetti non sono stati ancora resi pubblici ma la squadra di ricerca riferisce che sono datati e marcati con la svastica, chiara evidenza che l’isola era il sito della misteriosa Schatzgraber.

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Yulia Petrova/Russian Arctic National Park

Ad essere sinceri il collegamento tra i manufatti e la base segreta deve essere ancora verificato e, senza ulteriori analisi dei ritrovamenti e dei documenti rinvenuti sull’isola, non si può essere certi che quello fosse proprio il sito dell’installazione nazista. Le prove rinvenute sono in fase di trasferimento verso la Russia continentale per analisi più approfondite ed i risultati verranno presto resi pubblici.

In precedenza [Schatzgraber] era nota solamente dalle testimonianze scritte, ma ora abbiamo anche delle prove concrete ha affermato Evgeny Ermolov, un capo ricercatore del Parco Nazionale. [leggi]

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Russian Arctic National Park via Ruptly

Ora possiamo aggiungere questi dati alla rivoluzione scientifica e, riferendosi alle prove concrete, espandere e far luce sulla visione delle operazioni militari tedesche nella regione artica durante il secondo conflitto mondiale, ha aggiunto Eugene Yermolov, membro del team di ricerca (Nota: le citazioni sono state tradotte dal russo).

La scoperta è particolarmente interessante poiché ci sono persone convinte che il nome del sito, che si può tradurre come “Cacciatore di Tesori”, suggerisca come la base nazista non fosse una banale stazione metereologica, bensì parte di una più complessa missione per recuperare antichi reperti.

ahnenerbe-svgNo, non erano alla ricerca del Tesseract (vedete troppi film della Marvel, ragazzi!), quanto piuttosto di conferme archeologiche del fatto che popolazioni nordiche un tempo governassero il mondo conosciuto, al fine di poter giustificare la loro propaganda.

Pur essendo esistito nella Germania nazista un istituto di ricerca che perseguiva tali obiettivi [Ahnenerbe], ad oggi non esistono prove che simili ricerche fossero in atto a Schatzgraber. Si spera che, attraverso l’analisi dei documenti scritti che sono stati rinvenuti in situ, si riesca a fare maggior luce su cosa accadde al Circolo Polare Artico durante la seconda guerra mondiale.

Alexandra Land è un territorio che è stato conteso per decenni ma oggi fa parte della Federazione Russa e la Russia, apparentemente, pianifica di installarvi una propria base militare operativa.

Ci si augura che la lezione sia stata appresa e che, stavolta, i soldati si astengano dalle carni di orso polare.

È possibile vedere i ricercatori del parco nazionale mentre esplorano il sito nel documentario che segue:

@EnricoNeami