Kusunoki Masashige (1294 – 4 luglio 1336) fu un samurai del XIV secolo che combattè per l’Imperatore Go Daigo nella sua lotta per strappare il Giappone al potere dello shogunato Kamakura. Egli è ricordato quale simbolo ideale della fedeltà samurai all’imperatore ed una sua imponente statua equestre troneggia ancor oggi nel parco del palazzo imperiale.
Kusunoki fu uno stratega ed un tattico brillante ne è testimonianza nei secoli la sua efficiente strategia di difesa delle due fortezze lealiste di Akasaka e Chihaya nella lotta scatenata dall’Imperatore per la ripresa del potere.
Uno dei generali lealisti delle forze imperiali, Ashikaga Takauji, tradì e passò al nemico tra il 1335 ed il 1336, portando il proprio esercito contro le forze comandate da Kusunoki e gli altri lealisti. Kusunoki suggerì all’Imperatore ed alla corte di trovare rifugio sul sacro Monte Hiei e lasciò che Takauji occupasse l’intera città imperiale di Kyoto, calando poi all’improvviso dalle montagne con la propria armata che, assieme ai monaci del Monte Hiei, intrappolò Takauji all’interno del centro urbano, annientando le sue forze presenti in città.
L’Imperatore Go Daigo era però convinto di non voler abbandonare la capitale nelle mani delle forze dello sdoganato ed insistette affinché Kusunoki attaccasse in campo aperto le forze numericamente superiori di Takauji. Kusunoki, in ciò che è stato letto come un supremo atto di lealtà ed obbedienza samurai, accettò l’ordine dell’Imperatore: lasciato un poema di morte assieme al giovane figlio Masatsura, marciò coscientemente con la propria armata verso morte certa.
Nel corso della battaglia di Minatogawa, l’attuale Chūō-ku, a Kobe, completamente circondato dalle preponderanti forze nemiche assieme ai propri uomini, 73 cavalleggeri rispetto agli iniziali 700, morì per le ferite riportate, assieme al fratello Matsatsura ed agli altri uomini della cerchia più ristretta del suo clan.
Dopo l’introduzione su larga scala del neo-confucianesimo quale filosofia di stato da parte dello sdoganato Tokugawa, Kusunoki, precedentemente marchiato quale traditore, fu riabilitato assieme alla figura dell’Imperatore Go Daigo quale esempio vivente delle teorie del confucianesimo: nel periodo Edo nacque la leggenda di Kusunoki, incoronato come eroe patriottico; venne ribattezzato Nankō o Dai-Nankō a simboleggiare i valori di lealtà, coraggio e devozione all’Imperatore. Nel corso della II Guerra Mondiale, Kusunoki divenne anche una sorta di santo patrono dei piloti Kamikaze.
