MUST READ: LA VENDETTA DEI 47 RONIN. EDO 1703Stephen Turnbull (traduzione di Mauro Pascolat), Libreria Editrice Goriziana, Biblioteca di arte militare n°49 “Le Operazioni Speciali”, illustrazioni di Alan Gilliland, Mariusz Kozik, Johnny Shumate.

la-vendetta-dei-47-roninIl 30 gennaio del 1703, in una notte fredda e nevosa, un gruppo di 47 uomini portò a compimento la più imponente incursione nella storia del Giappone. Obiettivo dei membri del commando – noti con il nome di “Ronin”, cioè samurai rimasti senza padrone – era vendicare la morte del loro signore, Asano Naganori, assaltando la residenza di colui che ne era ritenuto il responsabile, Kira Yoshihisa, e ucciderlo. All’origine della cruenta vendetta, pianificata a lungo e in clandestinità, e infine eseguita con i crismi di una spietata operazione militare, fu il cosiddetto “incidente di Ako”, occorso due anni prima. Ne furono protagonisti Asano, giovane daimyo (signore feudale), e l’anziano Kira, maestro di protocollo cui lo shogun aveva assegnato il compito di istruire il primo nelle regole dell’etichetta in occasione di una visita di emissari imperiali al castello di Edo, residenza del governante A causa di un torto – la cui natura ancor oggi non è chiara – che l’ufficiale di corte avrebbe subìto da parte di Kira, Naganori lo aggredì e lo ferì con una spada all’interno del palazzo. Per la gravità di questo atto violento, commesso nella residenza dello shogun e per di più in occasione di una cerimonia particolarmente significativa, l’aggressore fu condannato a morte mediante seppuku (il suicidio rituale). I fedeli seguaci della vittima, ritenendo ingiusta la punizione del loro signore, e anteponendo i dettami del bushido (il codice d’onore dei samurai) all’imperio della legge, scelsero la strada della cospirazione per attuare la vendetta in memoria di Asano. La conseguenza del gesto dei Ronin fu la loro condanna a morte. Ma l’episodio, per le complesse implicazioni legate alle antiche tradizioni dell’onore samurai, assunse ben presto la forma della leggenda, di cui si impadronirono sia il teatro sia le arti figurative, dando luogo a una vera e propria venerazione popolare nei confronti dei guerrieri, che sopravvive nel Giappone moderno nei luoghi e nei monumenti che li commemorano. L’autore analizza la controversa storia secondo una prospettiva che da un lato mira a epurarla dalle inesattezze storiche (cui molto hanno contribuito resoconti romanzati come il Chushingura nonché talune interpretazioni distorte diffuse in Occidente), inquadrandola con accuratezza nella realtà sociopolitica nel Giappone feudale del XVIII secolo, e dall’altro osserva con occhio critico l’incondizionata devozione di cui sono oggetto i vendicatori di Asano, laddove è pressoché ignorato il sacrificio dei leali servitori di Kira. Il libro, oltre a costituire un’attenta indagine filologica dell’articolata vicenda, esamina gli aspetti più propriamente tecnici dell’assalto: le fasi di pianificazione e di esecuzione, la tattica degli incursori, con la descrizione – anche sulla scorta di preziosi contributi iconografici dell’epoca – degli equipaggiamenti impiegati nell’operazione.

Stephen Richard Turnbull (nato il 6 febbraio 1948) è un accademico inglese, storico e scrittore. Specialista nella storia dell’estremo orient, specificatamente in quella giapponese, ha prodotto una vasta quantità di studi e scritti sulla storia del Giappone e della Mongolia. Laureato alla prestigiosa università di Cambridge, attualmente è titolare di un lettorato in Storia delle Religioni Orientali presso l’università di Leeds, dove tiene corsi di Teologia e Storia Militare.