L’unica lingua ammessa nelle scuole è l’italiano. Vengono italianizzati molti cognomi slavi, i nomi delle strade e delle piazze. Gradualmente gli spazi culturali, economici e sociali degli slavi vengono soppressi. Nel 1926 è istituito il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, con la finalità di spazzare via ogni forma di opposizione politica. Il risultato di questa volontà di italianizzazione forzata è che tra sloveni e croati cresce inevitabilmente il risentimento e il rifiuto di tutto ciò che è italiano.
Da “Magazzino 18, Storie di italiani esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia” di Simone Cristicchi con Jan Bernas, a cura di Simona Orlando, Mondadori, collana Strade Blu, Milano, 2014, premessa “Una terra a forma di cuore”, pag. 5.