Il Palaellero di Roccaforte Mondovì (Cuneo) ha ospitato nel fine settimana del 2 e 3 ottobre 2015 quasi 150 praticanti di Aikido Tradizionale per un Koshukai (senminario) internazionale di elevato livello tecnico.

Invitati ed ospitati da Alberto Boglio Shihan (6° dan Dentō Iwama Ryu), dojo-cho dello storico Aiki Shuren Dojo Mondovì, i massimi vertici eruopei dello Shin Shin Aiki Juku – ovvero la scuola di Aikido Tradizionale di Iwama diretta dall’Attuale Kaicho Saito Hitohira – Tristao da Cuña Shihan (7° dan Dentō Iwama Ryu) ed Alessandro Tittarelli Shihan (7° dan Dentō Iwama Ryu) hanno sviscerato un imponente programma di buki waza (tecniche con le armi), proponendo anche la pratica di taluni aspetti particolari o meno diffusi del già vasto ed articolato corpus tecnico delle armi di Iwama.
Dai kumi-jo successivi al quinto, al kimusubi no tachi, kimusubi no jo e ken tai jo no kinusubi, ed ai ken tai jo nell’attuale didattica del Dentō Iwama Ryu proposti da Alessandro Tittarelli, si è passati alle più vecchie forme di ken tai jo come venivano insegnate, all’epoca, direttamente da O Sensei o dal Saito Morihiro dei primi anni ’70 del Novecento, agli shuriken del Negishi Ryu Shrikenjutsu magistralmente spiegati da Tristao da Cuña.
Nel corso del riuscitissimo Koshukai, oltre a presentare parti meno note del variegato panorama tecnico e didattico della Scuola di Iwama, vi è stata anche l’occasione per ascoltare dalla viva voce dei massimi esperti del campo le testimonianze dirette sulla vita in Iwama e sullo sviluppo e l’integrazione di specifiche fette dell’attuale bagaglio tecnico dello Shin Shin Aikido, come gli shuriken appunto, nel corso degli anni.

È noto infatti che Saito Morihiro Shihan fu uno dei massimi esperti di shurikenjutsu giapponesi del proprio tempo, ed i massimi marzialisti nipponici suoi contemporanei si recarono spesso e più volte in Iwama per apprendere dal Maestro la raffinata tecnica di lancio degli bo-shuriken Negishi Ryu, ma è altresì vero che per lunghi anni Saito Sensei si limitò ad insegnare e praticare gli shuriken in Iwama, senza “esportarli” assieme al resto del patrimonio tecnico delle armi dell‘Iwama Ryu nei suoi seminari in Europa e nel mondo. Solamente in tempi recenti, Saito Hitohira Kaicho ha iniziato a diffondere lo studio degli shuriken e Tristao da Cuña Shihan, uno dei massimi esperti europei di Aikido e di Budo Tradizionale, ha potuto insegnare regolarmente quanto da lui appreso direttamente da Saito Morihiro.
Al seminario erano presenti rappresentanze di praticanti Dentō Iwama Ryu provenienti dal Portogallo, dalla Germania e dal Marocco, oltre che da tutti i dojo italiani, dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia, da Roma a Torino, dalle Marche al Piemonte.
Buono il livello tecnico dei presenti, per la maggior parte yudansha, ed eccezionale la qualità tecnica degli insegnanti, così come la loro innegabile carica energetica ed umana che si è trasmessa a tutti i presenti, rendendo unica e piacevolissima l’occasione di pratica comune.
Nel corso del koshukai sono stati preannunciati i prossimi appuntamenti italiani di livello internazionale, tra i quali il primo seminario internazionale diretto fuori dal Giappone da Saito Yasuhiro, figlio ed erede di Saito Hitohira Kaicho, che avrà luogo a Torino – La Loggia il 13 e 14 febbraio 2016, ed il koshukai internazionale che verrà diretto a Modena direttamente da Saito Hitohira nel settembre 2016.
Dal Friuli Venezia Giulia erano presenti i dojo di Trieste (Michele Marolla dojo-cho con Giovanna Coen, Silvia D’Arrigo, Alessandra Iuvan, Enrico Neami e David Pirrone), Sacile (Mauro Tomè dojo-cho con Mattia Carniel, Paolo Cattai, Roberto Michelon) e Udine (Ermanno Passalenti dojo-cho).
